domingo, 4 de diciembre de 2011

Nascerà l’Associazione dei fotografi parlamentari.

Mercoledì scorso si è scatenata una discussione tra l’Ordine dei giornalisti (ODG), la Federazione nazionale della Stampa Italiana (FNSI), l’Associazione della stampa parlamentare (ASP) e la Camera a causa di una delibera “anti-zoom” dell’ufficio di presidenza della Camera che metteva come requisito ai fotografi per accedere alla tribuna stampa firmare un modulo in cui s’impegnavano a non usare strumenti di ripresa senza i quali sarebbe impossibile immortalare così da vicino – lo zoom – certi comportamenti di deputati.

L’argomento della delibera – già sospesa –: Embargo fotografico su appunti, carte, pc, display, telefonini dei deputati, per difendere la loro privacy. L’argomento della FNSI, ADG e ASP: Il diritto di cronaca e il diritto dei cittadini di essere informati.


Alla fine si è raggiunto un accordo di autoregolamentazione e dovrà nascere l’Associazione dei fotografi parlamentari che avrà il proprio codice deontologico. La Camera ha soltanto emendato la proposta di autoregolamentazione fata dai fotografi in due punti:


“non diffondere fotografie e riprese visive atte a rilevare comunicazioni telefoniche, telematiche ed epistolari di deputati e membri del governo presenti in Aula, a non diffondere fotografie e riprese visive non essenziali per l’esercizio del diritto di cronaca relativo all’attualità e allo svolgimento dei lavori in Aula, a non utilizzare tecniche di rielaborazione di riprese fotografiche e visive che comportino un danno alla dignità della Camera e dei membri del governo presenti in Aula e al diritto alla riservatezza, ad adottare provvedimenti sanzionatori nei confronti dei colleghi che non si attengano al codice di autoregolamentazione”.


Penso che il semplice fatto che una persona si trovi in un luogo pubblico non giustifica la divulgazione di fatti prettamente privati.


Forse non è essenziale per il diritto di cronaca mostrare una fotografia dello schermo di un deputato che gioca “solitario”, ma neanche giocare solitario lungo la seduta della Camera.


Non è giusto danneggiare la dignità della Camera, ma da dove viene il danno: dal “onorevole” che naviga su un sito internet poco “onorevole” in Aula o dal fotoreporter che scatta la foto?


La nascita della Associazione dei fotografi parlamentari è una buona notizia, ma la cosa è più complicata e i problemi non finiranno lì.

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