domingo, 20 de noviembre de 2011

Economia e democrazia nell'Unione Europea


È successo quasi in simultanea: Grecia, Italia e Spagna cambiano di governo. Adesso vengono Lucas Papademus, Mario Monti e Mariano Rajoy.


Due cose hanno in comune questi cambi di governo:

-Lo Spread – la differenza percentuale tra il rendimento dei “Bund tedeschi” e i buoni, greci, italiani o spagnoli secondo sia il caso – che passa o sta per arrivare ai 500 punti. In altre parole, la minaccia della bancarotta dello Stato.

-La sfiducia nel antico governo per affrontare la situazione e andare avanti.


Il tema dello spread mette di manifesto che non basta avere una stessa moneta “Euro” per garantire l’unità economica. Davanti a questo problema ci sono due possibilità: creare un organismo per implementare e supervisore una politica fiscale comune nella Unione Europea oppure andare indietro e finire con l’Euro. Fino a quando resisteranno i membri della UE prima di scegliere cosa fare?


Riguardo alla fiducia, i tre rappresentanti dei governi uscenti l’avevano persa, due si sono dovuti dimettere e il terzo, Zapatero, ha anticipato le elezioni. Qui esce il tema della democrazia: soltanto il popolo spagnolo ha fatto elezioni popolari, Italia e Grecia sono andate per la via del “Despotismo” e hanno confidato il governo ai tecnici economisti. Saranno gli economisti a salvare il popolo dagli errori dei politici?


Questo tempo sarà di una certa tensione per tutta l’UE, perché ci sono altri membri nell’attesa di affrontare la stessa situazione.


Mi auguro che i risultati dei cambiamenti siano positivi.

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